Roberta Rabotti — 06 ottobre 2020
Intervista ad Alessandra Vaghi
Alessandra Vaghi insegna matematica presso un istituto professionale da 12 anni e dal 2015 ha aperto Matematicale, un canale YouTube che ha avuto molto successo (27000 iscritti!). Il canale è nato con la volontà di raccogliere dei video tutorial di svolgimento di esercizi di matematica, interamente commentati e scritti dalla professoressa Vaghi.
Un grande ringraziamento ad Alessandra per averci dedicato del tempo per raccontarci il suo progetto e la sua passione per l’insegnamento della matematica.
Quando ha deciso di aprire il suo canale YouTube e perché?
Ho deciso di iniziare la mia attività su YouTube nel 2015. I motivi che mi hanno spinta a farlo sono molteplici: principalmente è stata una scelta dettata da un’esperienza personale.
Infatti, io ho ricominciato a studiare da adulta, mentre già lavoravo a tempo pieno. Ciò non mi consentiva di frequentare le lezioni in università. Pertanto, io stessa ho fatto grande uso di tutto il materiale che si poteva reperire in rete e mi sono resa conto che mancava materiale in italiano (infatti io utilizzavo delle videolezioni di un professore canadese!).
Inoltre, personalmente e professionalmente, mi interesso della formazione di ragazzi che hanno problemi di apprendimento e cognitivi. Dunque, ho deciso di sviluppare uno strumento di formazione che fosse semplice ed efficace.
Un altro spunto al mio progetto è arrivato da un master online che avevo frequentato in quel periodo, che si focalizzava sulle tecnologie a supporto della didattica e, data la mia passione per il videoediting, ho deciso di unire tanti interessi in un unico progetto.
Quali sono gli obiettivi di questo progetto?
L’idea è quella di fornire una sorta di “manuale” di videotutorial strutturati, in cui do un’infarinatura di teoria e la maggior parte del tempo è dedicato allo svolgimento di esercizi.
Questo canale è uno strumento anche per la didattica dei suoi corsi in classe?
Inizialmente, avevo pensato questo canale proprio come supporto ai miei studenti, ma con il tempo mi sono resa conto che anche persone che non conoscevo cominciavano ad usare e apprezzare i miei video. Durante il periodo del lock down, tuttavia, si è rivelato uno strumento fondamentale e molto efficace.
Ho avuto anche l’esperienza di un alunno con grosse difficoltà in matematica che, grazie ai video con cui poteva autogestire i tempi della lezione (tornando indietro e riascoltando tante volte, guardando gli esercizi passaggio per passaggio), ha avuto dei miglioramenti impressionanti. È stata una grande soddisfazione!
Quale importanza ha, in potenza, la tecnologia all’interno della scuola superiore dell’immediato futuro?
A questa domanda sono in grado di rispondere solo parzialmente. Infatti, anche io stessa sto scoprendo le potenzialità della tecnologia all’interno della didattica. Penso che gli strumenti tecnologici, come la calcolatrice grafica, diano la possibilità di esplorare in maniera approfondita e innovativa moltissimi argomenti, in questo caso della matematica, che spesso vengono analizzati superficialmente perché gli strumenti didattici tradizionali (come i libri) non offrono delle prospettive così interessanti.
É una domanda che è fondamentale porsi, alla quale bisogna dare uno risposta in continuo aggiornamento. Risulta evidente come la situazione sanitaria che ci ha investiti, ci abbia messi di fronte a un’esigenza che non sapevamo di avere. O meglio, la tecnologia nella scuola è stata introdotta da tempo, ma manca l’integrazione costruttiva nella didattica.
Pertanto credo che la domanda più corretta da porsi sia piuttosto: come le tecnologie possono essere di supporto alla didattica? E poi, come la didattica può essere di supporto alle tecnologie? Quest’ultima domanda per stressare un concetto che spesso si trascura nella scuola italiana, ovvero che gli studenti devono essere preparati al mondo dell’università e/o del lavoro. É giusto che la scuola si occupi della formazione della persona, ma deve anche fornire delle competenze che siano spendibili e non solo di cultura generale.
Cosa le dà più soddisfazione del suo lavoro come professoressa di matematica? Cosa, invece, non le piace?
La cosa che mi piace di più è veder crescere i ragazzi, sotto ogni punto di vista: culturale, emotivo, sociale, professionale… vedere la loro evoluzione come esseri umani. Invece, quello che mi piace di meno, o meglio la parte più difficile per me, è dover valutare i ragazzi. Purtroppo, quando si dà un voto a uno studente, la votazione è sempre contaminata dal fatto che si sta anche valutando il proprio lavoro come insegnante. Inoltre, il momento della valutazione coinvolge le emozioni dei ragazzi e, a volte, si può arrivare a ferirli molto, pur non volendo!
Se dovesse dare un consiglio ai suoi colleghi professori di matematica, cosa direbbe?
Non mi sono mai prodigata nel dispensare consigli, perché onestamente credo di non possedere i mezzi per farlo! Quello che posso dire è che, quando insegno, cerco di trasmettere il divertimento che si prova studiando la matematica. Credo che sia importante e gratificante trasmettere questa passione agli studenti.
Roberta Rabotti — Responsabile dei rapporti con i professori
Roberta si è laureata all'università Bocconi e si è unita alla squadra NumWorks in febbraio 2020 in qualità di responsabile delle relazioni con i professori italiani. Roberta ama leggere, fare sport e viaggiare… qualche volta ha la testa fra le nuvole, ma quando si parla di calcolatrici ritorna subito tra noi!